Il 3 ottobre è stata inaugurata la mostra “Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova”. Pensavo che una volta terminati la mostra e il catalogo avrei potuto riprendere la mia attività. In verità sta accadendo il contrario.
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Evangelizzare la cultura
“Senza Dio, il quale ci dona ciò che da soli non possiamo raggiungere, le nostre vite sono in definitiva vuote. Le persone hanno bisogno di essere continuamente richiamate a coltivare una relazione con lui, che è venuto affinchè avessimo la vita in abbondanza”.
Il nulla o i capelli contati
Ho ascoltato ieri sera alcune batture dell’intervista di Daria Bignardi a Dacia Maraini la quale, parlando del suo ultimo libro, ha detto che riflette l’esperienza dolorosa di questi ultimi anni, segnati dalla morte del suo compagno, che ha assistito ogni giorno in ospedale per due anni.
Sconto o servizio?
Una libreria mi informa che un centro culturale organizza un incontro, vorrebbe proporre i libri di Itaca, alla quale chiede uno sconto maggiore da “girare” ai soci.
L’episodio, in sè normale, mi permette di tornare sulla questione dello sconto come modalità “vincente” per vendere libri: non la validità del contenuto, non la cura con cui è stato fatto un libro, non il fatto che si cerchi di tenere viva sul mercato un’editoria non omologata, ma lo sconto.
Libertà della Chiesa e bene comune
Come ogni momento importante della vita, le elezioni sono una occasione per chiederci cosa è in gioco, cosa ci sta a cuore e con quali criteri scegliere.
Ciò che è in gioco è l’assetto del potere ed è perciò un dovere votare, andando oltre sia forme di antipolitica sia di scelte da tifosi, per affermare un’idea di persona e di società. Il potere, infatti, può essere “sensibile alla verità”, al servizio della persona e della società oppure teso a dominarle.
L’infinito nel tempo
Da anni un amico carissimo mi domanda: che cosa cambia se credo in Dio? E recentemente: qual è il plus che porta la fede in Cristo?
Ciò che l’uomo cerca
“Quello che l’uomo cerca nel piacere è un infinito, e nessuno rinuncerebbe mai alla speranza di raggiungere questo infinito” (Cesare Pavese).
Te Deum
La “liturgia” dell’ultimo dell’anno prevede il cenone al ristorante o con gli amici oppure i concerti in piazza in attesa del nuovo anno. Un anno muore, un altro nasce; inesorabilmente il tempo passa.
Tasse al 43%?
Romano Prodi ha detto e ribadito che la Chiesa dovrebbe sottolineare con più forza nelle omelie il dovere di pagare le tasse. Certo, un cattolico che quando parla il Magistero rivendica il suo essere adulto come diritto a fare di testa sua (stranamente sempre allineato con il potere culturale di turno) e poi vuole dettare alla Chiesa i contenuti delle omelie lascia sconcertati. Ma non voglio infierire: Prodi si commenta da solo (e non da oggi).
Ieri ho chiesto al mio commercialista che mi spiegasse la storia della tassazione al 43% visto che, fatto 100 l’utile aziendale di Itaca, vedo ogni anno scomparire oltre il 75% in tasse (con le casse aziendali ridotte allo stremo perchè lo Stato una parte delle tasse le vuole in anticipo).
La parola accade
Per tre anni don Lindo Contoli, sacerdote della mia Diocesi (Imola), ha curato una rubrica sul Vangelo della domenica e delle feste, affidatagli dal settimanale diocesano. Un giorno ci siamo incontrati casualmente e mi ha chiesto se potreva essere il caso di pubblicarle, “visto che mi sono costate tanta fatica”. Conosco don Lindo da tanti anni. E’ stato tra i primi sacerdoti che fin dagli anni ’60 seguì don Giussani al cui insegnamento e carisma è sempre rimasto fedele. Questa è stata una buona, iniziale ragione per prendere in considerazione la sua proposta.