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Ho scritto al Papa…

Il 27 febbraio ho scritto al Papa per esprimergli la mia gratitudine per il suo magistero e la sua testimonianza.
Oggi mi è arrivata la risposta dalla Segreteria di Stato.

Dal Vaticano, 28 febbraio 2013

Egregio Signore,
Il Santo Padre Benedetto XVI ha vivamente apprezzato le espressioni di spirituale e orante vicinanza manifestate in occasione della Sua rinuncia al Sommo Pontificato, unendo due pubblicazioni.

Egli ringrazia per il premuroso pensiero e, mentre incoraggia a perseverare nella «certezza che la Chiesa è di Cristo, il Quale non le farà mancare la sua guida e la sua cura» (Udienza Generale 13 febbraio 2013), invoca la celeste intercessione della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, e di cuore Le imparte l’implorata Benedizione Apostolica, volentieri estendendola a quanti si sono uniti nel premuroso pensiero e alle persone care.

Con sensi di distinta stima

Mons. Peter B. WellsAssessore

Un nuovo Benedetto per ripartire da Dio

Domenica scorsa ero in Piazza San Pietro all’ultimo Angelus di Benedetto XVI. Un gesto semplice per esprimergli affetto e gratitudine. Le note che seguono sono appunti di una giornata indimenticabile.

Mentre aspetto penso che la decisione del Papa di rinunciare al ministero petrino abbia gettato una nuova luce anche sulla difficile tornata elettorale. In tempo di elezioni sono tante le promesse e al tempo stesso c’è la speranza che finalmente le cose cambino grazie ad un salvatore in grado di prendere in mano la barca dell’Italia. Ma quel gesto ha messo davanti agli occhi di tutti da dove viene la novità all’uomo e del mondo, dalla conversione a Cristo, dall’amare e seguire Lui, dal costruire la Chiesa, lumen gentium.

A mezzogiorno il Papa si affaccia. «Cari fratelli e sorelle! Grazie per il vostro affetto!». É l’unico accenno a quella giornata speciale. Poi sposta l’attenzione da sé a quel che è accaduto sul Tabor e all’insegnamento che ne deriva: «il primato della preghiera», che «non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni», ma «un continuo salire il monte dell’incontro con Dio, per poi ridiscendere portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio».

É all’interno di questa dinamica che spiega ancora una volta il suo gesto: rispondere a Dio che «mi chiama a “salire sul monte”. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa», bensì «continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui ho cercato di farlo fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze.»

Al termine dell’Angelus i saluti ai pellegrini in diverse lingue, un ultimo ringraziamento, poi, diversamente dai divi che si concedono ben volentieri all’applauso, scompare alla vista come chi non vuole attirare lo sguardo su di sé, ma invita a guardare a Cristo.

Mentre lascio Piazza San Pietro mi tornano in mente le parole pronunciate dall’allora cardinal Ratzinger a Subiaco qualche giorno prima di essere eletto papa. «Abbiamo bisogno di uomini che tengano lo sguardo dritto verso Dio, imparando da lì la vera umanità. Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini. Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia il quale, in un tempo di dissipazione e di decadenza, si sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce, a ritornare e a fondare a Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo.» Ai giovani a Colonia disse: «Solo dai santi, solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo.».

Ho la certezza di avere visto un nuovo Benedetto, un santo. Avverto il desiderio di seguirlo sulla via della fede, una gioia profonda e un rinnovato impeto di bene e di costruzione. Attorno ai santi la vita rifiorisce.

Eugenio Dal Pane

Anche a Damasco la mostra su San Paolo

“Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova”, la mostra su san Paolo che ho curato per incarico del progetto Culturale della CEI, è arrivata anche nella stessa Damasco, dove è stata inaugurata sabato 25 aprile a conclusione del colloquio internazionale “Paolo letto dall’Oriente”.

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Matching: imprenditori alla riscossa

E’ mercoledì pomeriggio, manca un’ora alla chiusura degli stand. Chiedo informazioni sulla carta carburante ad un commerciale della Total. Mi scuso di avere solo due automezzi. “Non si preoccupi, mi risponde, sappiamo che l’Italia è fatta di tanti piccoli imprenditori. Qui ne ho incontrati tanti. Si dice che c’è crisi, ma in loro ho visto una gran voglia di fare”.

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Fatti di Matching 2. La libreria

Quest’anno Itaca in collaborazione con la CDO ha curato la libreria, un’ampia selezione di testi per la formazione manageriale e di proposte di lettura e di ascolto. Un segnale significativo perchè spesso anche gli imprenditori appartengono alla categoria delle persone che non hanno tempo di leggere. La libreria voleva dare un segnale: occorre dare tempo alla lettura.

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