“È risorto, non è qui” (Mc 16, 6)

“Non sono più io che vivo,
ma Cristo vive in me” (Gal 2, 20)

«Che cosa lì è successo? Che cosa significa questo per noi, per il mondo nel suo insieme e per me personalmente?»

«La risurrezione fu come un’esplosione di luce, un’esplosione dell’amore che sciolse l’intreccio fino ad allora indissolubile del “muori e divieni”. Essa inaugurò una nuova dimensione dell’essere, della vita, nella quale, in modo trasformato, è stata integrata anche la materia e attraverso la quale emerge un mondo nuovo.
È chiaro che questo avvenimento non è un qualche miracolo del passato il cui accadimento potrebbe essere per noi in fondo indifferente. È un salto di qualità nella storia dell’“evoluzione” e della vita in genere verso una nuova vita futura, verso un mondo nuovo che, partendo da Cristo, già penetra continuamente in questo nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé.»
(Dall’Omelia di Benedetto XVI, Veglia pasquale nella notte santa, 15 aprile 2006)