Il Patriarca Gregorio III: testimone e padre

Sono tanti gli aspetti che mi hanno colpito, dalla squisita ospitalità a ciò che ho visto e agli incontri che mi hanno permesso di accostare un mondo diverso e complesso, che ho cominciato ad amare.

Ma su tutto mi resta negli occhi la testimonianza del Patriarca, sua Beatitudine Gregorio III, che con una energia che sarebbe sorprendente in un uomo giovane (compirà 76 anni a dicembre), guida il suo popolo affrontando la complessità della realtà con fede certa e indomita che si mostra nella determinazione dei gesti, negli occhi lieti e nel volto che spesso si apre al sorriso.
Noto in lui uno deti tratti che più mi ha affascinato della personalità di Paolo, la capacità di incontrare ognuno con grande affabilità, si tratti delle autorità civili e religiose, cristiane e mussulmane, o di persone semplici o delle guardie che ho visto salutare quando è arrivato alla cittadella per lo spettacolo conclusivo, di tutti sentendosi padre, in tutti riconoscendo persone chiamate a sperimentare la paternità e l’amore di Dio.
Queste giornate e l’incontro col Patriarca sono state per me il sigillo di un anno davvero straordinario che ha aperto alla mia vita nuovi e impensati orizzonti e una nuova profondità.

Credo che chiunque abbia preso sul serio l’anno paolino si sia sentito chiamato a prendere più viva coscienza di ciò che Cristo è per la vita e ad ardere dal desiderio che ogni uomo possa conoscerlo. Il tempo farà vedere i frutti posto da questo seme.

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